Il cocktail più famoso del Brasile noto con l’appellativo di caipirinha, viene servito in tutto il paese dai tanti bar presenti sulle spiagge fino alle più remote zone della foresta amazzonica. La caipirinha è una bevanda a base di succo di lime, zucchero e cachaça ovvero un distillato che si ottiene dalla fermentazione della canna da zucchero.
Molte sono le persone che al giorno d’oggi si chiedono come è nata la caipirinha, quali sono le sue origini, chi l’ha inventata e quali ingredienti servono per prepararla e la relativa procedura. La caipirinha è tuttavia un cocktail molto semplice, ed è proprio con la cachaça in polvere che inizia la sua storia e la celebrità che si è guadagnata tra i cocktail, attestandosi tra i primi sette più noti al mondo.
Ingredienti della caipirinha
La cachaça è un distillato che si ricava dalla fermentazione della canna da zucchero e può essere consumata da sola, con ghiaccio o come alternativa al rum in molti cocktail. La cachaça viene spesso confusa con il rum in quanto entrambi i distillati si ricavano dalla canna da zucchero.
Tuttavia, sono molto diversi tra loro; infatti, il rum è generalmente composto da melassa ovvero un sottoprodotto denso e della tonalità marrone scuro generato durante la procedura di raffinazione dello zucchero. La cachaça invece viene ricavata dal succo appena spremuto della canna da zucchero e non contiene nient’altro. Il segreto della ricetta è tutto racchiuso nel processo di raffinazione che prevede l’invecchiamento in spesse botti di legno tipici delle foreste brasiliane e che sono molto aromatici come ad esempio l’amburana o la tapinhoã, a differenza del rum cubano che richiede contenitori esclusivamente di rovere.
Ci sono inoltre svariati tipi di cachaça, per cui la scelta può diventare piuttosto difficile. Il cocktail denominato caipirinha è tuttavia molto semplice da preparare. La ricetta infatti prevede l’uso di fette di lime frantumate in un bicchiere insieme a zucchero bianco, cubetti di ghiaccio e un misurino della suddetta cachaça.
Ricetta della caipirinha
La preparazione della caipirinha secondo i tradizionali canoni brasiliani richiede una serie di passaggi specifici che se seguiti alla lettera, possono regalare questo meraviglioso cocktail simile a quello che si è assaggiato durante una vacanza in Brasile. Premesso ciò, per iniziare c’è bisogno di un misurino graduato in modo da stabilire le giuste proporzioni dei liquidi da mescolare. Detto ciò, occorre la cachaca, il lime, dello zucchero grosso preferibilmente quello di canna, dei cubetti di ghiaccio, un coltello ben affilato e un tagliere. Il secondo passaggio consiste nello sciacquare e asciugare accuratamente i lime necessari il cui numero dipende dalla quantità di cocktail che si intendono preparare.
Inoltre siccome la scorza non va rimossa, la pulizia deve essere minuziosa e su ogni singolo lime bisogna rimuovere alcune parti ovvero quelle che si trovano sull’estremità superiore e inferiore. Fatto ciò, si può procedere con il terzo passaggio che prevede una scanalatura a V su ogni singolo lime utilizzando un coltello molto affilato. Lo scopo è di asportare la parte centrale dell’agrume da ciascuna metà, per poi procedere tagliandolo in piccoli pezzi e ricavandone almeno otto. A questo punto il quarto passaggio consiste nell’adagiare in un bicchiere di vetro corto e largo i vari pezzi di lime, regolandosi sul quantitativo in base alla loro grandezza e alla quantità di succo che presentano.
Fatto ciò si può aggiungere lo zucchero grezzo e come quantitativo ci si può basare su tre cucchiaini da caffè. Tuttavia allo zucchero grosso conviene mescolare anche un paio di cucchiaini di quello normale, allo scopo di accelerare il processo dolcificante. A questo punto la procedura richiede il quinto e significativo passaggio che consiste nel mescolare, macinare e polverizzare il tutto. Nello specifico bisogna schiacciare i pezzi di lime nel bicchiere con un bastoncino in modo che rilascino alcuni degli acidi presenti nella scorza, dopodiché si può aggiungere del ghiaccio tritato finemente. Per completare la preparazione della caipirinha a questo punto non resta che attenersi al sesto ed ultimo passaggio che consiste nell’aggiungere altro zucchero, la cachaça e dei cubetti di ghiaccio. Il cocktail adesso è finalmente pronto e si può servire al tavolo con una cannuccia corta e resistente in modo che il composto si possa girare agevolmente tra un sorso e l’altro. L’importanza di un bicchiere in vetro piuttosto largo come citato in precedenza, serve proprio per facilitare questa operazione da parte della persona che lo consuma.
Storia della caipirinha e chi l’ha inventata
La cachaça è l’elemento base della caipirinha che in sostanza rappresenta la parte alcolica del suddetto cocktail. La cachaça esiste in Brasile da oltre 500 anni, ma alla domanda quando fu inventata la caipirinha sebbene ci siano molte teorie su come sia nata, molti esperti sostengono che in origine è stata usata per aiutare a curare la famosa epidemia di influenza spagnola propagatasi in tutto il mondo all’inizio del ventesimo secolo. La ricetta originale probabilmente conteneva l’aglio, il miele ed il lime, ma ancora oggi in Brasile si usa non solo come bevanda ma anche per curare il raffreddore.
La caipirinha è uno dei grandi cocktail classici del mondo oltre che la bevanda nazionale del Brasile. Il suo ingrediente principale è protetto dalla legge come patrimonio nazionale. All’inizio, si pensava che il nome fosse dovuto ad una bevanda inizialmente scoperta all’interno dello stato del Minas Gerais. Ma è stato a Paraty ovvero a Rio de Janeiro che si è poi incontrata la più antica testimonianza dell’ispirazione di questo vecchio e gettonatissimo cocktail. Infatti in un documento risalente all’anno 1856 si fa riferimento a questa bibita in concomitanza con un’epidemia di colera scoppiata nella zona.
Il manoscritto tra l’altro descriveva una ricetta che sembra essere proprio la stessa di quella che oggi chiamiamo caipirinha. Come rimedio popolare oggi è considerato uno dei cocktail più consumati al mondo, come è stato dimostrato da una speciale classifica che la identifica tra i primi 7 più famosi. Alcuni storici affermano tuttavia che potrebbe essere originale di Santos ovvero della costa di San Paolo, regione in cui furono prodotte le prime distillerie di cachaca. Altre versioni danno invece il merito a Carlota Joaquina, la principessa spagnola dell’Impero portoghese in Brasile che per prima mescolò la cachaca con i frutti coltivati dagli indigeni brasiliani. Sempre in merito a questo estratto della canna da zucchero, va altresì aggiunto che nel corso degli anni il processo di creazione si è evoluto.
Oggi la cachaça viene coltivata in vaste aree e ci sono tecniche moderne per la produzione e l’invecchiamento. Il primo passo è il taglio manuale e la frantumazione della canna da zucchero che regala il succo. La canna tra l’altro deve essere fermentata fino a 24 ore per non perdere il suo prezioso saccarosio, ed un buon grado oscilla tra il 15 e il 16%. Premesso ciò, il suddetto saccarosio viene poi diluito in acqua potabile allo scopo di fargli raggiungere il grado ideale, e rendere pronta la cachaça per preparare il gustoso e tanto apprezzato cocktail denominato caipirinha.
Abbinamenti dei cibi con la caipirinha
Come il vino per gli italiani e i francesi, la Coca Cola per gli americani o ancora la tequila per i messicani, la caipirinha per i brasiliani non è soltanto un cocktail bensì una bevanda che si può abbinare anche a svariati tipi di pietanze. Sebbene molti turisti hanno avuto modo di gustarla in lunghe serate sulle spiagge e nei locali, la caipirinha svolge infatti un egregio compito anche quando si mangiano ad esempio delle croccanti alette di pollo, in occasione di abbondanti grigliate di pesce come quelle con gamberoni e calamari e anche in presenza di carne alla brace di vario genere.
In Brasile tra gli abbinamenti della caipirinha con i cibi troviamo anche dei gamberi marinati nel lime, quelli laccati e cosparsi di coriandolo e sale, e persino come liquore per accompagnare la frutta esotica. Da ciò si evince che le bevande acide sono sempre una buona opzione da abbinare ai cibi. In tal senso anche la caipirinha non è da meno; infatti, è ideale per accompagnare frutti di mare, insalate e tanti altri cibi più pesanti e piccanti.
L’acido contenuto in questo cocktail può infatti rivelarsi un buon alleato segreto quando si consuma la suddetta tipologia di cibi, poichè rinfresca il palato proprio alla pari di quando si spreme del succo di limone su pesce, carne o insalate. I piatti più ricchi come la pasta con salsa di pomodoro piccante o con panna si possono anch’essi accompagnare con delle bevande molto acide, proprio come si usa fare con un’insalata condita con succo di limone, con aceto di vino o con quello balsamico. I piatti di mare come ad esempio il salmone grigliato, la polpa di granchio e il cocktail di gamberi sono soltanto alcuni tra quelli che si possono abbinare a un cocktail come la caipirinha, che è dunque un’opzione eccellente e rappresenta una valida alternativa ad una bottiglia di vino bianco italiano come il Vermentino sardo, il Pinot grigio del veneto oppure il Verdicchio di Jesi giusto per citarne alcuni tra i più noti.
La bevanda ad alta gradazione alcolica può tra l’altro rendere ancora più gustosi i piatti molto piccanti e nel contempo facilita l’assorbimento nelle papille gustative del pimento, rendendolo più tollerabile al palato. A margine della descrizione su come abbinare la caipirinha con il cibo, è altresì importante sottolineare che la nota bevanda brasiliana si integra alla perfezione anche con cibi salati e dolci. Da ciò si evince che un buon bicchiere di caipirinha va benissimo su tartine con burro e acciughe, è ideale anche su dei fagioli alla messicana, oppure si può bere su uno spaghetto preparato con aglio, olio e peperoncino. Infine è importante sottolineare che risulta adatta anche per stemperare la dolcezza presente in alcune torte e in altri prodotti di pasticceria come ad esempio la cassata siciliana che dal punto di vista dello zucchero ne propone davvero tanto.