Vodka Sour: ricetta originale, ingredienti e storia

Questo cocktail nasce, come spesso accade, da una variante del Whiskey Sour nato nel 1800 dalla fantasia e bravura di uno dei primi barman. Le intenzioni di creare una versione sicuramente più morbida e fresca, usando appunto la vodka, rientra nell’ambito delle “sperimentazioni” che hanno la mira di cambiare e modificare qualcosa di buono e già esistente. Tuttavia il Vodka Sour si è poi evoluto diventando non più una semplice alternativa alla versione tradizionale del sour, ma acquistando una sua autonomia e riconoscimento, infatti, le richieste delle due versioni sono più o meno simili, segno che comunque varia il gusto ma non la voglia di cocktail.

Inoltre il Vodka Sour è più facile da preparare rispetto alla versione con il Bourbon, almeno se consideriamo in questo caso anche l’albume d’uovo. Il drink a base di vodka è molto più docile al palato, secco e morbido allo stesso tempo, qualcosa che lascia un gusto, grazie ai suoi componenti, che difficilmente si può replicare in altri cocktail. Un drink che tuttavia ha la sua buona dose alcolica, ricordiamo che la vodka in genere è sui 40 gradi, la ricetta, infatti, prevede un dosaggio generoso, quindi è bene ricordarlo per quanti non hanno familiarità con questo liquore che può trarre in inganno per la sua limpida trasparenza.

La vodka quindi come ingrediente principale di questo cocktail, un liquore dalle origini Russe, anche se i polacchi ne rivendicano la paternità, che tuttavia è solitamente consumato secco e ovviamente ghiacciato. In ogni caso, la vodka non è uno dei liquori esenti dall’alchimia e composizione nei vari cocktail, si conta almeno una decina di drink che hanno come base questo liquore, in alcuni casi sono delle varianti di altri cocktail più famosi come appunto il Vodka Sour.

Cenni di storia di questo cocktail

Come ricordato questo cocktail nasce da una variante anglosassone, anche se più riconosciuto come americano, quindi per capire la variante alla vodka occorre conoscere un po’ la storia dei cocktail sour. Si tratta, infatti, di una categoria quella dei cocktail sour tra le più antiche che si ricordi. Con il sour inizia sostanzialmente la cultura e l’arte del mix, quindi della storia dei cocktail così come li conosciamo oggi, fu Jerry Thomas a decretarne per primo la sua connotazione riconoscibile a livello internazione. Considerato il padre capostipite della successiva generazione dei barman, fu lui che fece conoscere in tutti gli Stati Uniti non solo questo cocktail ma anche la miscelazione e la cultura del drink a più elementi.

Stiamo parlando quindi della genesi di quest’arte, dove prima di Thomas bere era solo un momento rozzo per soddisfare un’esigenza che poco aveva a che fare con il gusto. Con l’avvento dei cocktail sour tutta cambia, bere diventa sempre più un piacere e momento di aggregazione, portando classe ed eleganza all’interno dei bar, dove anche le donne potevano gustare con grazia alcolici non più grezzi e semplici ma elaborati con raffinatezza e gusto. Se vogliamo il cocktail sour non ha cambiato solo il modo di bere aprendo le porte a una nuova cultura dedicata al consumo di alcol, ma ha cambiato sensibilmente anche l’approccio con lo stesso, elevandolo un gradino sopra la classica bevuta da saloon o bettola per l’Italia.

Gli ingredienti del Vodka Sour

Come possiamo vedere i componenti di questo drink sono veramente semplici e facilmente reperibili, eccoli di seguito:

  • Vodka
  • Succo di limone
  • Sciroppo di zucchero
  • Ghiaccio
  • Fetta di lime

La preparazione di conseguenza è comunque facile, parliamo di un classico che ogni barman che si rispetti conosce come le sue tasche; prima di tutto occorre ghiacciare una coppa con dei cubetti, poi si passa alla preparazione della miscela, prendere lo shaker e inserire del ghiaccio, a seguire la vodka, il succo di limone e succo di zucchero, infine, shakerare con energia per circa 30 secondi, togliere il ghiaccio dalla coppa e versare. Per la decorazione e renderlo più gradevole anche alla vista mettere una fettina di limone o lime e considerando che si tratta di un cocktail dal sapore agro, è possibile decorare il bordo della coppa con dello zucchero, ovviamente opzionale.

Vediamo la ricetta e dosaggi del Vodka Sour

  • 50 ml di vodka
  • 50 ml di succo di limone
  • 25 ml di sciroppo di zucchero
  • Ghiaccio q.b.
  • 1 fetta di lime

Da notare che la parte alcolica è alquanto consistente, per cui rammentiamo che il consumo non moderato può produrre effetti collaterali soprattutto in soggetti non abituati all’alcol, questo drink per le sue caratteristiche dal tono secco e agro può anche dare l’impressione di essere innocuo, in realtà è vero il contrario quindi uno o due è una buona soluzione per una serata in compagnia di amici magari in una sala da ballo.

La vodka è sempre un piacere berla, che sia liscia e freddissima o combinata con un mix come appunto il sour, che in questo caso si presta anche come alcolico rinfrescante nelle notti calde ed estive, per cui questo drink è un buon “compagno” con il quale passare qualche momento piacevole e spensierato.

Curiosità sull’inventore del cocktail sour

Dicevamo che l’inventore del cocktail sour è stato Jerry Thomas, il quale esportò in giro per gli Stati Uniti la sua invenzione, che come abbiamo già detto fece storia e diede inizio a quella professione che oggi conosciamo come barman. La cosa curiosa è che a quel tempo Thomas con la sua professione di barman, riusciva a guadagnare circa 400 dollari al mese, cifra superiore a quella guadagnata dal vice Presidente degli Stati Uniti.

Questo per dire che quello del barman non è per nulla un mestiere scontato e che anzi può essere molto remunerativo e sì, anche piacevole da svolgere, specie se in contesti di alto livello come in alcuni locali alla moda delle più importanti capitali del mondo. Il grande Thomas ha insegnato la via e anche se il Vodka Sour non era neppure nei suoi sogni, di fatto se esiste questa variante del cocktail è anche merito suo, che con la sua inventiva ha aperto la strada a una professione oggi riconosciuta, ma soprattutto all’arte della miscelazione!

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